L'obiettivo del progetto "Un Villaggio 2.0" è quello di potenziare e migliorare l'efficacia dei percorsi riabilitativi e di reinserimento sociale rivolti agli utenti della Fondazione tramite la ristrutturazione di aree adibite alla formazione professionale e allo sviluppo di capacità artistiche.
In concreto, il progetto - realizzato in collaborazione con la Fondazione Prosolidar Onlus e la Fondazione del Monte di Ravenna e Bologna - ha previsto la realizzazione di due aree distinte, una dedicata all'informatica e un'altra, più ampia, adibita ad aula polivalente, dove vengono svolti vari laboratori creativi ed educativi per gli ospiti, i gruppi terapeutici e di equipe. In particolare, nella sala polivalente sono stati organizzati e verranno costantemente pianificati diversi laboratori rivolti all'utenza più debole, con doppia diagnosi, che non può essere coinvolta nelle varie attività lavorative del Villaggio o nei corsi di formazione professionalizzante organizzati annualmente. All'inaugurazione sono intervenuti l'assessore ai Servizi Sociali del Comune, Valentina Morigi; il vescovo di Ravenna, Mons. Ghizzoni; il presidente della Camera di Commercio, Natalino Gigante; l'avvocato Gianluca Dradi, in rappresentanza della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna; il Dott. Giancarlo Durante e l'avvocato Ferdinando Giglio vertici della Fondazione Prosolidar. In particolare, quest'ultima Fondazione rappresenta una grande realtà nazionale costituita da Abi, il cui presidente è il ravennate Antonio Patuelli. «Si tratta - ha osservato il direttore Patrizio Lamonaca dell'unico esempio, a livello internazionale, di collaborazione tra banche e organizzazioni sindacali che, tramite un contratto collettivo di condivisione di contributi in misura uguale tra lavoratori ed imprese, finanziano ogni anno numerosi progetti sociali, sia in Italia che all'estero».
L'IMPORTANZA DEL PERCORSO
Trovando conferma in studi e pubblicazioni medico-scientifiche, la Fondazione crede che l'investimento in attività creative e didattiche possa offrire un importante contributo al percorso terapeutico, soprattutto per soggetti con gravi problemi psicologici e di dipendenza da sostanze. L'area informatica sarà usata infatti per implementare e promuovere corsi rivolti agli utenti, mentre l'altro spazio adibito a sala polivalente sarà utilizzato per lo svolgimento di laboratori creativi come quello dedicato alla lavorazione del mosaico e per la realizzazione di gruppi terapeutici e di équipe.
CIRCA UN CENTINAIO I DESTINATARI
I destinatari diretti del progetto sono principalmente i 50 ospiti del la comunità residenziale, i 28 minori stranieri non accompagnati e i 20 ospiti di Villa Nina (Centro Osservazione e Diagnosi). «Abbiamo scelto di promuovere questo progetto - ha sottolineato la presidente della Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo, Paola Morigi - perché i mestieri cambiano, ed è giusto offrire ai nostri ospiti l'opportunità per costruirsi professionalità che possano essere spese proficuamente quando ci lasceranno. Le attività che si svolgeranno nei nuovi laboratori vanno proprio in questa direzione».
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