Il direttore Lamonaca: "Riaprire in due giorni, in pieno inverno, una struttura chiusa da oltre due mesi non è stato affatto facile".
Stanno sostanzialmente bene i 31 minori non accompagnati sbarcati la notte del 31 dicembre dalla Ocean Viking al Porto di Ravenna, assieme ad altri 82 migranti soccorsi al largo della Libia dalla nave SoS Mediterranée.
Dopo le lunghe operazioni di registrazione, andate avanti per una parte dei 31, sono riusciti a salire sui messi che li hanno portati a Villa Nina a Longana, che se ne occuperà per i prossimi 30 giorni.
"Durante quella lunga giornata, mentre eravamo ancora in banchina - racconta Patrizio Lamonaca. direttore della Fondazione, che ha seguito tutte le procedure di affidamento assieme al presidente ed alcuni operatori - mi hanno chiamato al telefono avvertendomi che alcune donne erano passate dalla nostra struttura per lasciare pasticcini. Un gesto di affetto ed accoglienza che ci ha rincuorato, dopo le tante cattiverie lette in giro sui social".
Hanno un'età compresa tra i 15 e i 17 anni, sono 28 maschi e 3 ragazze e provengono dall'Africa centrale, Costa D'Avorio, Gambia e Nigeria principalmente. Alcuni parlano inglese, altri francese.
"Erano tutti piuttosto provati - continua Lamonaca - dal viaggio e dalle esperienze traumatiche vissute ma nonostante le lunghe ore di attesa dopo lo sbarco sono rimasti tranquilli. Gli si leggeva la fatica e la stanchezza sul viso ma sono stati comunque calmi e pazienti".
Attualmente 28 di loro, tutti ragazzi, sono alloggiati a Longana mentre le 3 ragazze che hanno avuto bisogno di cure ospedaliere, saranno probabilmente spostate in un appartamento gestito dalla Fondazione nella sede di Ponte Nuovo. "Lì abbiamo 4 stanze con relativi bagni e pensiamo di dividere le giovani dal resto del gruppo per garantire loro più riservatezza e tranquillità. Hanno già dovuto affrontare molte difficoltà, vediamo di non rischiare ulteriori potenziali complicazioni".
Quello che non abbonda è la disponibilità di vestiario adatto a quella fascia d'età e alla stagione fredda. La Caritas ha fornito alcuni scatoloni di materiale ma se ci fossero persone che volessero donare abiti e soprattutto scarpe, possono portarli direttamente alla sede di Longana di Ravenna, in via Ravegnana 559.
Durante il mese di gennaio dovrebbe attivarsi il percorso della rete SAI di assistenza ed integrazione delle persone migranti: i minori verranno ricontattati singolarmente dagli operatori dei servizi sociali per valutare eventuali domande di asilo e per fornire loro collocazioni definitive, che consentano anche progetto di inserimento vero e proprio.
"Mobilitarsi in pochissimi giorni, per altro tra Natale e Capodanno, riaprendo una struttura chiusa da due mesi e dovendo reclutare il personale all'improvviso, non è stato di certo un gioco da ragazzi - continua Lamonaca - ma quando il Prefetto ci ha chiesto la disponibilità non potevamo tirarci indietro e abbiamo fatto i salti mortali per garantire u a degna accoglienza. Abbiamo trovato l'impresa di pulizie per rinfrescare le stanze, acquistando biancheria da letto e da bagno, contattato il servizio catering per i pranzi e le cene ma anche gli idraulici per far ripartire le caldaie".
"La cosa più impegnativa però - prosegue - è stata senz'altro trovare gli operatori che potessero occuparsi dei ragazzi e per questo mi sento di fare un plauso a Mattia Fenati, responsabile dell'area minori della Fondazione: in tre giorni è riuscito a mettere in piedi una squadra di 8 operatori con la quale si sta occupando di tutto. A lui e agli altri operatori va li mio grazie sentito".
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